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Il Castello per Ugo Marano: benvenuto a casa! Sul mare
Categoria: L'ARTE

Il Castello per Ugo Marano: benvenuto a casa! Sul mare

Confesso che ho sbirciato. Prima dell’inaugurazione, mi ero intrufolato per qualche minuto nel work in progress dell’allestimento. Incompleto, ma struggente. C’era stata la complicità indiretta di un portone aperto e di una attrazione fatale… incrociando in terrazza l’entusiasmo a fior di pelle di Cristina e Nicola Mattera. E sono tornato per l’inaugurazione col cuore in gola, a collazionare conferme e sorprese automatiche.

«Tenuta Frassitelli», dove crescono i grappoli più in alta quota tra le isole mediterranee

A Luigi Veronelli il vigneto dei Frassitelli regalava un’ebrezza speciale, da lassù quasi in cima alMonte Epomeo, che è la montagna sacra da cui tutto si vede e domina l’isola e il golfo di Napolifino alle coste laziali.
Il giornalista e scrittore ne parlava come un luogo magico incastonato nelle parracine, i muri a secco di pietra verde, discutendone appassionatamente con il mitico co-patrond’antan, don Mario D’Ambra, lo «special one» che rilanciò l’azienda D’Ambra Vini su vasta scala insieme ai fratelli Michele e Salvatore, a partire dagli Anni Cinquanta. 

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2viniVeronelli esaltava un’epopea di vignaioli cominciata nel 1888 che andava condivisa con il mondo, esportando il nome e i profumi di Ischia. Evocando quella storia che, nel tempo, si è evolutaconquistando migliaia di appassionati e intenditori, si è celebrata di nuovo la vendemmia collettiva in alta quota, con Andrea D’Ambra che è il custode di questa missione avvincente con le figlie Sara e Marina che, a loro volta, personificano la quarta generazione
di una vocazioneall’eccellenza. Dopo lo stop per il lockdown, tanti contadini guidati dal magistrale Melitone Mattera, il supereroe senza tempo difensore dell’Uva Perfetta; e amici con un’infinità di bambini, e pure con l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo quale ospite d’onore, si sono riuniti dove i filari crescono nell’areale di produzione posto più in alto, tra quelli delle isole mediterranee: oltre i 550 e fino a 650 metri sul livello del mare. È un record antico ed è l’interpretazione più genuina della viticoltura eroica. A Tenuta Frassitelli il lavoro si svolge grazie alla forza delle braccia, e l’elemento meccanico è rappresentato da un serpentoso trenino a cremagliera: ha sostituito i muli e scavalca le forti pendenze, collegando i terrazzamenti che si specchiano sul versante sud occidentale di Ischia. C’è un paesaggio favoloso e trionfa la natura selvaggia, tra essenze aromatiche, grotte e cisterne diraccolta dell’acqua piovana ricavate sul fianco della Pietra Martone, austera e glabra, 4monumento geologico alla bellezza che dà pure il nome alla vigna condividendolo con l’imperscrutabile Tifeo, signore delle leggende vulcaniche. La festa ha interpretato lo spirito dei riti tradizionali: il taglio dei grappoli è continuato ininterrotto fino a quando è scoccata la pausa sacra del pranzo con il coniglio all’ischitana, totem di unagiornata mista di fatica e soddisfazione. In questa zona, tra i quattro ettari di proprietà, nasce il «cru» di Biancolella, il Tenuta Frassitelli appunto, che incorpora le virtù di Ischia e i successi aziendali.«La vendemmia nel vigneto di famigli rappresenta un momento di condivisione, rinnova un rapporto d’amore con la gente e il territorio. La tradizione va preservata in modo popolare», ricorda Andrea D’Ambra che è anche presidente provinciale di Coldiretti. Oltre il fattore simbolico, c’è l’aspetto molto concreto e coerente che caratterizza l’attività di chi ha ormai raccolto il testimone, come le figlie di Andrea, Sara e Marina: anche per loro è fondamentale la riconquista delle terre coltivate.Ogni albero di vite è un pezzetto di isola sottratto alla potenziale cementificazione. Gli esempi? Le vigne già recuperate da «Tenuta Belvedere» ad «Aita», «Vigna dei mille anni» e così via, da Campagnano a Serrara Fontana, da est a ovest. «Ogni vitigno piantato riconduce alle radici e spiegachi siamo». Sintetizza l’appartenenza. Di fatto, quella dei Frassitelli, come quelle che si sono svoltealtrove, è stata una vendemmia identitaria. «Vogliamo dimostrare che rappresentiamo la continuità – sottolineano Sara e Marina D’Ambra – per disegnare, un grappolo alla volta, una mappa diversa del futuro». 
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